La Via Crucis è una pratica di pietà che ha avuto un forte impulso all’epoca delle Crociate. I pellegrini ai luoghi santi tornando alle terre d’origine ebbero cura di erigere nei propri paesi le memorie del Calvario, del Santo Sepolcro e degli altri momenti della Passione.
Nella diffusione della Via Crucis si distinsero i francescani a cui già nel XIV secolo era stata affidata la Custodia dei Luoghi Santi. Principale propagatore ne fu San Leonardo da Porto Maurizio che nel corso delle sue missioni per l’Italia (1731 – 1751) eresse ben 572 Via Crucis.
Salvatore Bruno, autore della Via Crucis di San Matteo (proveniente dalla Chiesa di S. Maria delle Grazie di Manfredonia), nacque a Lecce il 18 dicembre 1893. Fin da adolescente lavorò la cartapesta e la terracotta, confezionando statue sacre per molte chiese italiane e straniere. Le sue opere di trovano, oltre che in Italia, negli Stati Uniti, a Malta, a Londra, a Parigi, in Albania, in Abissinia, etc. Nel 1930 si trasferì a Bari, dove morì nel 1988.
A San Matteo la sua bottega è conosciuta, oltre che per la Via Crucis, anche per le statuine del Presepio Artistico scolpite dal figlio Nicola Bruno nel 1966.
La Via Crucis di Salvatore Bruno è certamente una delle più belle da lui scolpite. I personaggi, vivi e reali, sono colti nei momenti di massima tensione espressiva che non consente al visitatore alcun tipo di indifferenza, in quanto lo coinvolgono nelle situazioni interiori espresse dalle varie scene: il dolore, l’ansia, l’amore, ma anche l’odio, la violenza e la cattiveria, nonché l’ignavia, parimenti determinata e distruttiva.
Chi compie il pio esercizio della Via Crucis dinanzi alle sculture di Salvatore Bruno rivive, con gli attimi lunghissimi del dolore, anche i profondi sentimenti dei protagonisti.
Salvatore Bruno con la sua Via Crucis ci ha regalato un perfetto esempio di arte sacra popolare e francescana che racconta in termini piani e quasi dialettali la storia antica ma sempre nuova della Passione del Signore.
Fr. Mario Villani